Talvolta mi piacerebbe avere una persona con cui parlare.
Mi basterebbe solo sapere, di poter parlare e confidare in una persona sapendo che quell’orecchio mi è vicino e ascolta la mia voce. Mi piacerebbe anche solo raccontare la mia giornata, le mie emozioni, le facce incontrate, pensieri e parole che se detti a qualche d’uno fanno svanire quel senso di vuoto e talvolta un po’ di solitudine.
Alla fine però. al di là di esporre le mie idee, non azzardo mai a svelare al 100% le mie emozioni fragili… forse ho paura.
Poco tempo fa un amico mi chiese di che cosa avevo paura.
Risposi che avevo paura del tempo che passava, il non poterlo afferrare e sentirlo mio… penso che per onestà avrei dovuto aggiungere anche la paura di soffrire di nuovo, di ritrovarmi di nuovo con il cuore a brandelli, trovarlo li per terra, calpestato più volte dal piede dell’ indifferenza, dell’incomprensione e della disonestà.
Non capisco perchè non gli dissi anche quello… anzi, forse so perchè non lo dissi: avevo paura di scoprirmi troppo e di far prendere freddo al mio cuore, sopratutto ora che mi serve solido e in salute.
Avevo paura di intaccare quella corazza costruita con tanta fatica… e non parlo di maschere, quello no, parlo di protezione dalla sofferenza, anche se sono convinta che la sofferenza sia più forte delle così dette corazze e che quando arriva, non solo intacca quel velo impercettibile, ma lo disintegra del tutto.
Fatto stà che devo ammettere che mi piacerebbe davvero molto poter trovare una persona a cui raccontare le mie cose e mi piacerebbe, che anche quell’altra persona possa raccontarmi le sue cose, le sue giornate etc…
Mi sento molto stupida a desiderare questo, una perfetta idiota, tanto che mentre scrivo stò arrossendo e piano piano mi stò facendo piccina contro l’angolino del letto, ma in fondo è forse sbagliato desiderare di poter affidarsi un po’ a qualche d’uno? E’ sbagliato desiderare di essere ascoltati senza sbattere i piedi, parlando semplicemente di com’è andata la giornata anche se quella è quasi uguale alla precedente?
E’ così sbagliato cercare uno sguardo di comprensione che spacchi una parte di quei muri di incomprensione così alti e ripidi, che ci circondano ogni giorno?
Spero che un giorno quelle emozioni, quei pensieri e quelle parole mai dette e celate in un posto dove non dovrebbero stare, possano correre liberamente. So che nel desiderare tutto ciò sono egoista, lo so bene, ma non mi importa.
Per ora, o meglio, anche per questa notte, sempre con il mio fare da idiota, forse un po’ infantile, ho espresso il mio desiderio… oyasumi.